Il PRP ovvero Plasma Ricco di Piastrine è una terapia rigenerativa che sfrutta l’effetto dei fattori di crescita di derivazione piastrinica sui tessuti.

Le piastrine sono cellule presenti nel nostro sangue che fisiologicamente liberano sostanze capaci di riparare i tessuti del corpo umano (pelle, ossa, tendini, eccetera) quando questi vengono danneggiati. Tali sostanze, chiamate fattori di crescita, già da alcuni anni vengono usate con successo in ambito ortopedico e odontoiatrico. Anche in ambito oculistico, ginecologico ed in medicina dello sport tale metodica sembra trovare specifiche indicazioni.

La tecnica che usa i fattori di crescita e le piastrine è chiamata PRGF ( Plasma Riched of Growth factor) o più semplicemente PRP ( Plasma Riched of Platelet).

Più recentemente, si sono moltiplicati gli impieghi in ambito correttivo e dermatologico-estetico.

I campi applicativi dove è possibile l’utilizzo del PRP sono numerosi le ulcere cutanee ed i disturbi della cicatrizzazione, come le ferite con rimarginazione difficoltosa. Il PRP è utilizzato in sinergia con il laser frazionato nel foto-invecchiamento cutaneo del viso e nelle cicatrici conseguenti all’acne. L’effetto anti-infiammatorio del PRP applicato subito dopo il trattamento laser, favorisce una notevole riduzione degli effetti collaterali (gonfiore, rossore) conseguenti all’uso del laser frazionato, riducendo i tempi di guarigione. Il PRP inoltre stimola la produzione di collagene grazie a fattori di crescita e sembra quindi amplificare gli effetti del laser frazionato sui segni del foto-invecchiamento come le rughe o come i pori dilatati.     

 
 

Risultati confortanti sono stati osservati nel foto-invecchiamento cutaneo del volto e del collo come bio-stimolante con la tecnica delle micro-iniezioni, ma soprattutto nell’alopecia.

Nella calvizie comune i fattori di crescita presenti nelle piastrine sono in grado di stimolare le cellule staminali del bulbo pilifero favorendo la ricrescita dei capelli. Nella maggior parte di casi i risultati sono confortanti soprattutto nel sesso femminile.

Di norma sono necessarie 2-3 sedute distanziate di almeno 30-60 giorni l’una dall’altra.

Anche nell’alopecia cicatriziale e nell’alopecia areata si sono dimostrati risultati molto confortanti, anche se sono necessari ulteriori studi per stabilire le reali prospettive di tale metodica su queste capricciose patologie.

Nel nostro studio usiamo tale metodica nei pazienti sottoposti ad autotrapianto di capelli effettuato in centri convenzionati. La sinergia tra autotrapianto (in genere tecnica FUE) e PRP è comprovata in termini di stabilizzazione del risultato e amplificazione del processo di crescita del follicolo nei tempi successivi all’impianto.

Presso il CDM usiamo spesso un protocollo nella comune alopecia che associa al PRP l’uso dei LED. I LED favoriscono la produzione di fattori di crescita a livello cutaneo e a livello del bulbo pilifero. L’integrazione delle due metodiche sembra garantire risultati significativi, soprattutto nell’alopecia che coinvolge il sesso femminile.

In dermatologia studi sono stati effettuati nel lichen sclero-atrofico e nella sclerodermia localizzata.

Controindicazioni:

  • Patologie infettive ed infiammatorie diffuse in atto.

  • Gravidanza ed allattamento

  • Agofobia

  • Piastrinopenia ( Condizione in cui il paziente ha concentrazioni di  piastrine nel sangue inferiori a 50.000 u/dl).

Modalità:

  • Prelievo del sangue (circa 20 cc) con apposite provette sterili.

  • Centrifugazione delle provette per 8 minuti con separazione delle diverse componenti del sangue. Il sangue durante tutta l’operazione non viene a contatto con lo strumento, con l’ambiente esterno e nemmeno con l’operatore.

  • Recupero tramite particolari pipette del plasma ricco di piastrine

  • Aggiunta nella provetta di un attivatore naturale delle piastrine

  • Aspirazione e immediata applicazione del plasma al paziente a cui era stato prelevato.

Il trattamento dura circa 30 minuti, prevede, come già sottolineato l’utilizzo del sangue prelevato dal paziente stesso; quindi senza alcun rischio di rigetto (prelievo autologo).

Tra un trattamento e l’altro è previsto un intervallo di 30-40 giorni. La metodica è priva di rischi e di effetti collaterali.

In nessun momento del trattamento il sangue viene a contatto con l’ambiente esterno e quindi è eccezionale la sua contaminazione con microrganismi o sostanze chimiche. 

Il CDM è autorizzato a norma di legge ad effettuare terapie con PRP. Autorizzazione regionale rilasciata IRCCS/ Ospedale Maggiore di Milano. Centro trasfusionale. (Atto 1314/10)